venerdì 30 luglio 2004

Persino il colore del cielo è più stabile di quello del mio stato d'animo. Di qua ha appena appena una tinta violetta mentre di là è denso e offusca la luna tonda di stasera facendola sembrare un fanale con la sua croce di luce.

Qualcosa è successo, non so bene cosa. Un evento catartico non identificato mi ha portato sorrisi e un certo distacco. Ma non equilibrio. In effetti credo sia uno di quei salti che non puoi più fare all'indietro. Al massimo ti getti poi in un dirupo ancora più fondo! Ma indietro non si torna: diventa impossibile una volta visto il cielo da questa parte.

Sola, sorrido.
E parte di questo sorriso sei tu, siete voi. Quello che porto dentro del mio relazionarmi a te, agli amici, ai pattini, al blog, all'esperienza di Abano, ai miei ragazzini a scuola, ai cubalibre e al fumo, al viaggio a Hispaniola, alla sofferenza mia e degli altri, alla gioia piena che so essere possibile.
Sola, sorrido.

giovedì 29 luglio 2004

Io sorrido anche senza di te, ma se ti ho intorno sorridere è più luminoso.

mercoledì 28 luglio 2004

Circolarità

Leggevo parole che scrissi giusto un anno fa ieri. Parole a un amico speciale. Parole che allora faticosamente disegnavano la possibilità di un futuro. Le stesse parole che ho conquistato in me sillaba a sillaba in tutto quest'anno.

Per certi versi è il primo compleanno della mia vita, punto. Nuova vita. Perché c'è vita anche senza M., anche senza i raffazzonati progetti ai quali ero tanto assurdamente tenacemente attaccata, anche senza gli amici di una vita, anche senza sicurezze, anche sola incontro al mondo.
Basta opporre resistenza! La vita tanto continua, e ti trascina con sé. Lasciarsi andare, lasciare che sia. E apprezzare e godere ciò che la vita ti porta.
E poi, se verrà il tempo, ci sarà spazio per nuovi progetti, nuovi sogni, nuove scommesse urlate in faccia a questo cinico mondo.
Forse. O forse no. E non è questo ciò che conta. Conta, intanto, vivere.

 
...Com'era? "Tutto cambia perché nulla cambi"?
Beh. No. Io sono cambiata.
Sostanzialmente. E ora quella vita da scritta che era su un foglio virtuale è diventata aria e respiro.  
Anche se le cose ritornano e i nodi si ripropongono, in un gioco sempre diverso ma uguale che, attraverso i più vari espedienti, ti riporta ciclicamente di fronte a te stesso, a spingerti ancora a un nuovo salto nel buio, verso la luce.
Con una circolarità che farebbe spavento se non fosse così terribilmente affascinante.

martedì 27 luglio 2004

27 luglio

27/07/89  conosciuti
27/07/96  sposati
27/07/02  ultimo giorno insieme
27/07/04  ...sorrido.

Collage

Ascolto un pianoforte che suona dietro una finestra. Mi siedo sui gradini all'ombra e osservo i colori attorno. Talvolta incespica ma poi le note tornano a disegnare quel pezzo, proprio quel pezzo. C'è chi inorridisce di fronte alla poca maestria, chi non tollera di sentire inciampare Beethoven o Chopin. Io mi siedo e ascolto. E amo quelle mani che non conosco e che provano e riprendono e mi regalano note sparse. E dopo le cadute si rialzano più leggere e più ricche di cose da raccontare.   
"Tu suoni uno strumento?"
"No.  Ma so ascoltare."
La prossima vita però io prendo lezioni di piano.

sabato 24 luglio 2004

Doppi

Doppi auguri a uno tra i più cari degli amici. E auguri singoli ma che valgono doppio a sua moglie (anche se da un po' di tempo in qua tutte le volte che mi guarda in faccia scoppia a ridere... ;). A lui auguri che sanno di lucciole e aperitivi, a lei auguri di danze e gelati.

mercoledì 21 luglio 2004

I tuoi sono occhi da non ritorno.
Gli occhi, il sorriso e quel modo di guardarmi. Mi attraversi. Te lo lascio fare. Mi piace.
Il desiderio, poi, con te vince ogni cosa. Sento la tua carne a distanza. Se mi tocchi perdo immediatamente il controllo.
Ma la pelle vibra anche sola. Le basta l'odore. E' sufficiente sfiorare. Guardare.
L'affetto complica le cose, in questo caso. E gioca a rimpiattino col desiderio. Non capisco quale dei due amplifichi l'altro. Entrano in risonanza, ecco.

martedì 20 luglio 2004

...e non è finita

Ecco. Ho riottenuto la linea telefonica. E hanno anche riparato il tubo dell'acqua. In compenso ho scoperto che, dal momento che utilizzo l'obsoleto explorer 5.0, blogger mi ha tolto tutti i comandi della creazione dei post. Ho solo la finestrella di testo e qualunque modifica voglia farci devo digitare a mano il comando, che per altro nemmeno conosco. In compenso chi ha explorer 5.5 e superiori ha tutta una nuova e più comoda gamma di bottoncini magici per creare sempre più estetici nuovi post. Non ho più nemmeno la possibilità di vedere il post in anteprima. Voi che usate splinder: è lo stesso? No, perché quasi quasi abbandono questa piattaforma e mi vendo a splinder, a questo punto.
Che periodo del cavolo. La tecnologia mi si ribella contro. E anche la materia, direi.
Menomale che ci sono i pattini.
Non mi togliete quelli.
Potrei morirne.

sabato 17 luglio 2004

ci mancava...

la telecom mi ha scollegato il telefono.  il 187 dice che c'è un guasto, un'interruzione [aaargh!! era scritta con due Z...] del cavo esterno. sto postando a scrocco. niente internet fino a che non ripristinano la linea.

giovedì 15 luglio 2004

A me a volte bastano i pensieri a farmi voglia.

martedì 13 luglio 2004

Ci vorrebbe sì un po' di sano magico sesso.
Ma il darla via con la leggerezza alla zonker non l'ho mica imparato. Non so se lo imparerò mai.

Non parlo perché non so contenermi. E allora rischio di debordare.

Ho trovato per caso on line foto di un ex amico. In effetti non era proprio per caso. Mi è capitato per caso sott'occhio il sito e lui invece l'ho proprio cercato.
La mancanza mi fa ancora male, l'affetto ancora mi strappa un sorriso.

Ho scritto una certa quantità di pagine scomode. E ho meditato come trovare un posto dove mostrarle.
Già perché se non le mostro non vale.

Ho una gran voglia di sesso. Accipicchia, capita. E menomale.

lunedì 12 luglio 2004

Il mondo è delle fate

Oggi più che mai!

Metti tre amiche un fine settimana in montagna

ricevo da una delle tre e volentieri pubblico:
Per chi c'era
...Tre persone che camminano su un sentiero di montagna: i loro passi fanno rumore, un suono "piacevole" che scandisce il tempo, un tempo fatto di secondi, di minuti, dove la fretta non esiste e dove il respiro tiene il passo dei pensieri.
...Tre persone che bevono birra al bancone di un piccolo bar e tra una nocciolina e l'altra parlano di normative sulla sicurezza esagerate e di ingegneri inquadrati.
...Tre persone che si raccontano davanti a una pizza a lungo attesa, che ridono dei nomignoli, che sorridono a un vicino che gentilmente si presenta.
...Tre teste, tre cuori, tre spettacoli...

martedì 6 luglio 2004

Resta l'esigenza di dare una forma diversa al mia vita in campo lavorativo. E non solo. Una Forma. Senso, significato. Ma lasciamo la prospettiva escatologica a dopo le vacanze. Che ora ho bisogno solo di riposare e giocare. Giocare, godere e sorridere. Amare la vita. Amare.

domenica 4 luglio 2004

Non sono certo una scrittrice. Non ho neppure chissà cosa da dire. Il blog è stata una esigenza quasi terapeutica. Un modo per riflettere ad alta voce, uno spazio dove sfogare la mia inquietudine e la mia paura. Poi imprevedibile talvolta scappa fuori anche la gioia, certo. Ma resta il mio spazio per sbrodolare tutto quello che non riesco a contenere. Come le bolle di saliva dei bambini, i rigurgiti dei neonati, la bava degli anziani, i sospiri nascosti degli adulti, le urla degli incubi. So che è la stanchezza. So che passerà. Ma qui non importa. Qui non sono tenuta a usare il buon senso, a essere razionale, a cercare equilibrio. Sono qui per sbrodolare. Per vomitare. E' come avere una linea diretta con l'inconscio, ma poi questo prende il controllo e ti porta con sé cavallo imbizzarrito a sfinirsi rincorrendo lucciole, effimere stelle. E non si può raccontare. Se non come il sogno di un pazzo, come un delirio sul blog. Il blog serve a preservare le amicizie, allora. A sfogare la parte folle di me in un luogo protetto. Che poi se gli amici leggono non sanno quanto sia realtà e quanto gioco. Quanto sia reale non lo so nemmeno io. So che oggi è uno di quei giorni in cui non riesco a contenermi.

La notte, i pattini, due stelle ed io
Un decoratore di soffitti e sorrisi, arabescante schettinatore, accompagna orsostefi e nudasuipattini a volare chilometri leggeri in una serata di luna. Solita indigestione di zanzare lungo un naviglio più magico del solito. Che bello. E' una danza. Che bello. La mia riscoperta di essere corpo anche nel movimento. Che bello. La libertà. Che bello. Emozioni e magia da gustare sola e da condividere, assieme ad acqua e autan, con due stelle luminose.

Ma
Questa giornata non proprio delle migliori è finita con l'entusiasmo delle mie lamentazioni euforiche che i compagni pattinatori conoscono bene. Una serie di che bello strappati alle preoccupazioni.

La giornata non era delle migliori
In effetti è qualche giorno che inciampo su me stessa, sempre gli stessi gradini fallaci, sempre lo stesso inciampare. Emozioni e sentimenti che giocano e mi giocano. E io per protesta non riesco ad altro che a chiudere; tento di dormire. Sarà anche la solita sindrome premestruale. Tento ma non riesco. Che per dormire occorre stare fermi, nell'animo come nel corpo, mentre io, come dicevo, in questo turbine non riesco a fermarmi. Perché ogni distacco riporta fuori il dolore dei precedenti? Io non sono una donna, sono una vongola [avevo scritto cozza, ma mi hanno corretto in vongola]. E dopo le lacrime dell'altro giorno, oggi nemmeno il pianto ha trovato spazio.

sabato 3 luglio 2004

Vedi...

Io sono più chiusa di quanto immagini. E soprattutto è difficile che mi conceda del tutto. Tanto, tanto difficile. Che pure io mi stupisco quando/se accade.

Tra le altre cose

«forse, anzi sicuramente, la stanchezza che ho accumulato mi confonde. forse sono solo le troppe cose antiche dentro e nuove attorno che mi scombussolano. certo gli ultimi anni sono stati pesanti per me, anche se ho scoperto una gioia più grande di quella che credevo, perché venuta dopo tanto buio. anche se ho trovato emozioni e mondi che non sospettavo. anche se ho riscoperto che tutto questo è ed è sempre stato in me. non posso che essere felice di tutto il mio ingenuo percorso ché mi porta ad essere più bella e a circondarmi di cose e persone belle. a godere di ciò che si ha la fortuna di trovare sul cammino, a tirare fuori il meglio dal mondo e da se stessi. e non significa accontentarsi, no. è vivere. nonostante questo, accanto a questo c'è una immensa stanchezza. la stanchezza di due anni di solitudine (e degli anni prima, pure). il primo passato a coltivare un amore impossibile e inesistente con m., già andato via. il secondo anno a riscoprire i sorrisi e il bello, ma con che fatica. e io sono stremata. e ho paura di non trovare la mia strada. e le responsabilità mi pesano. e mi piacerebbe tanto fidarmi ancora davvero in quel modo speciale che significa anche affidarsi, anche se poi le cose cambiano. e costruire qualcosa.»

venerdì 2 luglio 2004

Un fine settimana, qualche mese fa

"il ricordo assurdamente bello che ho di te e della stranezza del nostro scontrarsi l'un con l'altro"

ritrovo nitido il tuo sguardo
e con piacere lascio andare il calore dove crede
parte nel cuore parte nella carne
a illuminare un sorriso che sa del tuo sapore
[accipicchia, smettere di fumare no??]

chissà di che colore è il cielo che hai nell'anima...

il profumo del gioco che abbiamo condiviso è inebriante e avvolgente assieme. mi accoglie e sa di libertà.
da qualche parte in me quelle emozioni hanno dato frutto, ché, si sa, dal bello nasce il bello.