lunedì 26 settembre 2005

E' quel vortice.
E nel vortice ci devi stare, ma impara a danzarci dentro.
Accetta e accogli confusione, malinconia, sofferenza e assurdità. Fermati nell'occhio del ciclone, fai silenzio e ascoltati.
E poi scegli tu il movimento. Danza nella tempesta, fino a che non esaurisca le forze.

domenica 11 settembre 2005

Buongiorno, posso aiutarla?

«Buongiorno, posso aiutarla?»
«Sì. Buongiorno. Ho bisogno di attuare le procedure per cambiare banda.»
«Oh, certo. Ha già tutti i documenti?»
«Sì. Documenti e crediti. Si può fare subito?»
«E' un buon momento, sì. Mi segua pure di là.»
Ottimo. Aveva scelto una sede distaccata proprio sperando di evitare attese. E domande. Aveva scaricato da Rete i moduli e studiato con attenzione le normative. Sapeva che la sua richiesta era insolita. In effetti era fuori norma, nel senso che nessun articolo ne parlava. Semplicemente un caso non contemplato dalla normativa. Un tipico esempio di buco legislativo. A ogni modo era sicura che non si potesse definire illegale. Lo stesso aveva preferito un piccolo ufficio periferico anziché la sede centrale. Bene. Ci aveva pensato a lungo e ora era giunto il momento. Superò il bancone seguendo l'addetto nel locale sul retro. Un ufficio da poco ridipinto di bianco, una scrivania, un paio di poltrone, gli schedari di memorie e una finestra sulla strada.
«Prego, si accomodi. Questi sono i documenti?»
Annuì.
«A che banda è stata ammessa? Un salto di una o di due?»
«Tre. Indietro.»
Ecco. L'aveva detto. Lo stava facendo.
L'uomo alzò gli occhi dai fogli e la osservò per la prima volta da quando era entrata nel centro servizi. Poi ripassò ai fogli. E poi ancora al suo viso.
«Non sono sicuro che si possa fare. Ma lei sa cosa sta chiedendo?»
«Sì.»
Sì. Punto. Lo sapeva bene. La banda uno era quella detentiva, nessun grado di libertà. La due lasciava un grado di libertà, spazio a una vita. La tre era libertà in tre dimensioni, e dunque spazio anche alla creatività. La quarta, la quinta e la sesta dimensione aumentavano in modo esponenziale gradi di libertà e possibilità di scelta. E di errori. E di dolore. Era nata in sesta. E le era stata confermata. E l'aveva vissuta, sfruttando a fondo tutti quei gradi di libertà, giocandosi fino in fondo rischi e scelte.
L'uomo magro seduto di fronte la stava ancora osservando pensieroso. Non sembrava preoccupato per l'attuazione di una procedura insolita, pareva piuttosto sinceramente interessato a lei, alle sue motivazioni inespresse. La attraversava e le leggeva dentro. O forse questo era solo quello che preferiva credere, per sentirsi meno sola in quel momento.
«Una riduzione dalla sesta banda alla terza.»
Un'affermazione che domandava un perché, mentre gli occhi dell'uomo mostravano di conoscerlo già. Non c'era bisogno di rispondere.
Ma la donna lo fece ugualmente: «Voglio essere felice.»

venerdì 9 settembre 2005

Certe volte il dolore cerca parole per uscire.
Altre volte resta dentro.

Stasera colpo di sonno in auto.
Devo stare più attenta. E dormire di più.

mercoledì 7 settembre 2005

Qualcosa a che vedere con l'amore. Quell'amore.
Sto forse ancora cercando di fare quadrare il cerchio, che si sa è cosa impossibile, ma forse una volta sedimentato il turbinio di sabbia, coralli e ostriche con perla l'acqua si farà limpida e il cerchio starà bene lì così tondo com'è.