sabato 29 gennaio 2005

brilla

E dunque.
È un paio di giorni che sono triste.
Adesso poi sono pure un po' brilla...
Colpa (merito?) di un negroni sbagliato e di troppopoche patatine.
Riflettevo che sembra che il mio rapportarmi alla concretezza debba essere sempre mediato dal rapporto con l'altro. È come se io prendessi contatto col mondo che mi circonda, inteso come mondo materiale, solo attraverso il mio relazionarmi con gli altri. Altrimenti il mondo non esiste. Scompare. Puff. Io non lo vedo. Infatti c'è voluta mia madre, per caso da queste parti, a farmi notare il crollo della lavastoviglie. Crollo evidente, non perdibile. E io me lo ero perso. Oh! Èvvero! «Ma quando è successo?» ...boh. Non me ne sono accorta. E non è solo la casa.
A proposito di casa: di mio qui c'è molto poco. No, non la vivo come uno spazio mio. D'altronde: mai fatto. Per nessuna casa, per nessuno spazio. Di mio c'è sempre stato solo quello interiore.
Ora in effetti qualche ambiente mi appartiene. Il bagno ad esempio. Uno dei due. Quello più grande. Quello che è sempre stato mio. Ecco: quello ora è mio. Ci sono le spugne colorate e i sali da bagno profumati. E vi celebro ogni giorno il rito dell'immersione in vasca. E recupero me stessa attraverso il mio corpo fisico. Mi accudisco nei bisogni più materiali, mi riapproprio della mia carnalità femminile. Ma oltre non vado. La cucina, ad esempio, è terra di nessuno. Che di accudirmi in questa maniera più complessa ancora non se ne parla. Altro spazio mio è invece l'angolo del computer, il mio scrivermi e comunicarmi, con annessa la finestra sul cielo. Appuntamento fisso col tramonto. E con una elevazione quasi mistica che mi mette in comunione col mondo. Infine c'è la poltrona sotto la finestra della sala, assieme alla pila di libri e allo stereo coi cd. Altro non c'è. Non lo vedo. Non esiste.
Solo attraverso il mio relazionarmi metto i piedi per terra e vedo i contorni delle cose. Altrimenti queste si fondono l'una coll'altra indistinte, come nella nebbia, come nella mia ex-miopia. Ne sento l'aura, il sapore e l'emozione. Ma non le vedo. Attraverso i rapporti invece il mondo esiste. Meglio: io esisto nel mondo. In fondo qualcuno diceva che pure Dio, un Dio che è amore, non può esistere senza l'Uomo amato. Ma su questo punto ci sarebbe da dire. L'Amore in sé, forza creatrice, emana la materia da amare. Dunque esiste amore anche senza amato... Ma io non sono tanto eccelsa. Io sono solo una donna che fatica a trovare equilibri stabili. E che forse non è nemmeno sicura di volerli.
Mi gira la testa, magari poi cancello.

venerdì 28 gennaio 2005

qui ci si barcamena tra alti e bassi, dando sempre meno spazio all'indulgenza verso se stessi.
e questo non è un bene, se mi conosco.
fa freddo
e pure io sono un po' sfasata, tra giornate no e sofferenze ribelli.

giovedì 27 gennaio 2005

Il vento e il cielo sono parte di me. Non potrei farne a meno.
Mi aiutano a relativizzare. E a rendermi conto della mia grandezza, proprio nel momento in cui abdico ad essere il centro del mondo.

mercoledì 26 gennaio 2005

E poi...
E poi.
Oggi un viso in tv mi ha accarezzato coi tuoi occhi.

Angolo dei Lamenti

Ecco. Sarà l'influenza, sarà la luna piena... ho una gran voglia di lamentarmi.
E poi tutto sempre assieme, ovvio.
E infatti ieri l'altro mi si è fulminata la lampadina della stanza da letto, ho provato a smontare il lampadario ma me ne è rimasto un pezzo in mano e dunque, protesa in bilico sulla scala tra il letto e l'armadio, ho desistito. L'illuminazione del corridoio non funziona già da tempo, e qui c'entrano senz'altro i folletti dispettosi visto che persino l'ingegnere non ne è venuto a capo. Oggi poi mi è crollata dall'incasso la lavastoviglie che ora ammicca sbilenca mezza incastrata in equilibrio instabile.
Oh, beh. Ci sono quelli che si muovono con destrezza tra gli impedimenti pratici e ci sono quelli che si barcamenano con soluzioni di fortuna.
E poi ci sono io. Ci provo, eh, ci provo! Ma davvero i miei talenti devono essere altri.

La mia finestra sul cielo mi accompagna nei pensieri e allevia la sofferenza in malinconia.
E' una finestra sull'anima. Mia e del mondo.
Il cielo ora è ancora più intenso. Davvero mi ci perdo.

Prima il cielo era parte azzurro e parte rosa.
Ora l'azzurro è diventato scuro e il rosa bianco soffice.

martedì 25 gennaio 2005

Non sta a me dirvelo.
E certo non serve che vi ci mandi io...

domenica 23 gennaio 2005

Ne ho ancora tanta di strada da fare. Sgrunt.
Me ne accorgo dalle piccole cose. Argh.
Col sorriso stempero la fatica. Uff.

Per anni mi sono rintanata nel blu, unico colore che mi desse pace.
Il rosso lo evitavo come la peste.
Giallo e arancio solo se accompagnati dal bianco.

Ieri ho indossato un golf riemerso dall'adolescenza, o quasi. Colorato. Mai messo.
«E' nuovo quel maglione?»
«No, vecchissimo. Minimo 14 anni.»
«Ma dai?! Ti sta bene.»
Lo so.

Non ho più paura di essere sola.
Non ho più paura di nulla, mi sembra.
Certo temo sofferenza e dolore, come tutti. Ma non è quella paura. Non è Paura.
Ricordo che mi sembrava impossibile. Ho riletto alcuni post di mesi fa, di un anno fa. E ricordo cosa stava dietro le parole, ricordo il peso di ogni lettera. Ricordo chi mi disse che attraversare il mio nero mi avrebbe resa più ricca e sarebbe stato fonte di crescita e rinascita. E ricordo come quelle parole gli servirono anche a scaricarsi di un peso. Ché se è vero che per certi versi è andata proprio così, non è vero che non sarebbe potuta andare diversamente. Ché non è automatico crescere attraverso la sofferenza. Ci si può inaridire, invece. Si può lasciarsi frantumare. Non sapete quanto sono fiera di esserci passata attraverso senza permettere al cinismo di guadagnarmi.

sabato 22 gennaio 2005

Per me la pelle è un canale preferenziale per l'anima.

venerdì 21 gennaio 2005

Oh, beh... e non vogliamo parlare allora della giornata splendida che è capitata a Milano oggi?
Un cielo così terso da perdercisi dentro.
E così ero indecisa se perdermi dentro il blu del cielo o in quello degli occhi del mio nipotino che stavo portando a passeggio nella carrozzina (gentilmente offerta dalla ditta Lei&Lui e figli s.r.l.).
Ovviamente tutti mi prendono per la mamma che non sono e io con un pelo di malinconia sorrido e non sto lì a spiegare.
Ascolto tutte le emozioni che vivo, non rimuovo nulla. E in fondo a questa confusione di suoni nasce un'armonia.

martedì 18 gennaio 2005

L'altra sera scrivevo a un amico prezioso e caro del mio stare.
(Avevo desiderio di un abbraccio e dunque ovviamente me ne ero andata prima di chiederlo. Lo stesso quell'amico ti abbraccia sempre anche solo col sorriso.)
Gli scrivevo dei miei due amori, e di come uno ancora mi abiti dentro.
Gli scrivevo del gioco casuale e strano reso possibile dall'affetto che mi ha portato a danzare di nuovo, e diverso.
Gli scrivevo che mica sono così sicura che sia facile divertirsi danzando in superficie, ché per me la leggerezza è sempre andata in profondità.
Gli scrivevo che forse sono solo confusa. O forse solo sola :).
Ma in effetti, nella mia confusione, non sono mai stata tanto lucida. Tanto sicura di stare bene con me stessa. Tanto serena. Non so cosa sarà. Ma so come sono. E con che spirito lo vivrò. Qualsiasi cosa sarà.
Non ho potere sugli eventi, non scelgo gli accadimenti. Accarezzo i desideri e alimento i sogni.
Ma sorrido il presente.
Non sono felice quanto mi piacerebbe: sono consapevole, quasi carnalmente, di tutte quelle cose che mi mancano. Ma sono felice quanto basta, accogliendo anche la mia malinconia.
Sono fatta di gioia e di silenzi.
E sorrido il mio presente.

lunedì 17 gennaio 2005

La tua Princi ha voluto le coccole e il suo piccolo abbraccio mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, quasi quanto quello sguardo fondofondo di Meme...
Grazie a Voi.

domenica 16 gennaio 2005

Bianco. Il cielo di oggi.
Blu. Gli occhi di Cristian.

Poche. Le ore di sonno.
Nitidi. I desideri.

Un gioco di specchi, occhi altrui, che mi riporta il mio sorriso.

Amo la notte. Anche la mia notte.
E con la notte amo il giorno.

sabato 15 gennaio 2005

Se avessi fino in fondo seguito il mio assurdo istinto sarei stata ancora più sfacciata...

venerdì 14 gennaio 2005

è che a fasi successive si ripercorrono sempre gli stessi passaggi, mi sembra.
solo ad altezze, o profondità -a seconda dalla prospettiva-, diverse.
una specie di scala a chiocciola insomma.
una spirale infinita. una galassia ricca di stelle.
che al centro ci sia un buco nero o una supernova poi in fondo è lo stesso.

A me piace lasciare spazi. Tra le cose, tra le parole, tra i pensieri. E' proprio in questi spazi che trovano posto le scoperte e lo stupore. Se non ti apri al vuoto e all'ignoto non hai posto per accogliere gli altri, e la vita.

giovedì 13 gennaio 2005

mercoledì 12 gennaio 2005

Ho danzato con tre uomini nella mia vita.
Con tutti e tre ho condiviso amore.

martedì 11 gennaio 2005

Senza speranza!

Da piccola piangevo tutte le volte che vedevo Calimero a Carosello. Alla fine della storiella, avete presente? quando lui se ne va mogio mogio col suo sacchettino in spalla ché nessuno al pollaio lo vuole perché è piccolo e nero...

L'altro giorno ho visto in tv spezzoni del Carosello, e quella scena. Dopo tanti anni mi sono tornate dentro le stesse emozioni, ho rivissuto episodi dimenticati così presenti come se li avessi avuti davanti agli occhi. Mi sono rivista e risentita come allora. Con la consapevolezza di oggi che aiuta a mettere distanza, rispettando un dolore bambino tanto radicato che ancora fatica a liberarsi.

martedì 4 gennaio 2005

Qualche giorno in montagna...

lunedì 3 gennaio 2005

Io tutta intera
fatta di carne e musica

Nulla di nuovo, nulla di diverso.
Solo io che mi trasformo.
Desideri e sogni sono quello che ho in mano, indefiniti e duttili.

domenica 2 gennaio 2005

Il mio corpo, e forse ancora di più la mia mente, chiede pelle da toccare.
E io mi perdo dentro voglie e sogni.

Peso le mie parole nel senso che non scarabocchio lettere alla rinfusa per riempire spazi o tempi. Ma non resto a soppesarle una volta scritte: preferisco, anche in nome di una leggerezza sempre più consapevole e lieve, lasciarle andare.
Proprio perché vere e mie, che vadano.
Così anche qui preferisco non cercare di immaginare, senza poi elementi per farlo :), che cosa mai ci potrai leggere tu.

sabato 1 gennaio 2005

Buon Anno

E che lo sia davvero!
Per voi che mi leggete
per gli amici che non sanno
per quelli che non vogliono
per tutti gli occhi che ho incrociato
per cristian
per tutti
e, accipicchia, per me.