mercoledì 24 dicembre 2008

vigilia

ogni tanto torno a incastrarmi e castrarmi attorno alle solite strettoie.
poi alzo lo sguardo e respirando cielo mi libero dei miei gorghi!
e lo so, eh. ma ci casco lo stesso.
sempre un po' meno. sempre meno sul serio.
imparo. va'là che imparo.
mi aiutano imprevisti scorci pavesi riscaldati di cioccolata, sms con inviti a pranzo a cui arrivo in ritardo ma il piatto mi aspetta, un sudoku da cui non ci si può staccare per salutarmi che tanto sono davvero di casa, la pazienza di chi aspetta che (prima o poi) impari a far su un pacchettino regalo, la semplicità con cui mi viene restituito lo sguardo (anche se da me lanciato aggrovigliato di spine).

lunedì 22 dicembre 2008

lasciareandare

Chiudo gli occhi
vorrei
la tua mano
sulla pelle
Apro gli occhi
E con essi le mani.

domenica 21 dicembre 2008

La sirena di un allarme squilla nella nebbia e attraversa muri e vetri mentre osservo da fuori il mio viso illuminato dallo schermo del portatile. Mi piace il rumore dei tasti, mi piacciono le mie dita che danzano su sfondo nero. Il buio attorno fa compagnia disegnando spazi di mistero e possibilità. Nelle ombre c’è vita, non si può volere fare luce su ogni cosa.

martedì 16 dicembre 2008

io

serro le labbra per proteggermi persino dai sorrisi
:)

domenica 14 dicembre 2008

manoaperta

La luna è parte della luce del mio nome. La luna ce l'ho dentro gli occhi. Se ho il coraggio di guardare la luna del cielo quando si palesa, riconosco la mia.
Resto creatura della notte.
La luce del giorno, quella del sole a picco, quella che annulla le ombre, è ancora fatica.
Nelle ombre respiro.

È sempre più vero che annuso il mondo con l'affetto.
Al di là degli strumenti di consapevolezza più o meno acquisiti.

Continuo a scoprirmi desiderare stringere il pugno.
Pur sapendo che chiudendo le dita l'aria, come tempo, come sabbia, scappa via.

sabato 13 dicembre 2008

Ne ho bisogno, dicevo. Giàggià. Che qui capita sempre di ritrovarsi ancora a barcollare un po'.

È sempre colpa della Luna, comunque.
E di quelle montagne che ho respirato con gli occhi domenica. E di quel cielo basso e rosso che ho puntato lunedì.

Scrivo poco perché mi sembra che sia stato già detto tutto. Scrivo poco perché nulla mi sembra abbastanza eterno da scriverlo qui.

Eppure.
Potrei scrivere anche che scrivo poco perché tutto è eterno e nulla ricade nel già detto.

Ho voglia di essere piccola. (e anche questo ritorna:) Ho voglia di farmi abbracciare. E ne ho paura.
Ma anche no. (3v)

Eppure.
Non sono mai stata così bene. Consapevole del mio sapere stare in piedi sull'acqua e anche cadere sulla terra.

Eppure.