«forse, anzi sicuramente, la stanchezza che ho accumulato mi confonde. forse sono solo le troppe cose antiche dentro e nuove attorno che mi scombussolano. certo gli ultimi anni sono stati pesanti per me, anche se ho scoperto una gioia più grande di quella che credevo, perché venuta dopo tanto buio. anche se ho trovato emozioni e mondi che non sospettavo. anche se ho riscoperto che tutto questo è ed è sempre stato in me. non posso che essere felice di tutto il mio ingenuo percorso ché mi porta ad essere più bella e a circondarmi di cose e persone belle. a godere di ciò che si ha la fortuna di trovare sul cammino, a tirare fuori il meglio dal mondo e da se stessi. e non significa accontentarsi, no. è vivere. nonostante questo, accanto a questo c'è una immensa stanchezza. la stanchezza di due anni di solitudine (e degli anni prima, pure). il primo passato a coltivare un amore impossibile e inesistente con m., già andato via. il secondo anno a riscoprire i sorrisi e il bello, ma con che fatica. e io sono stremata. e ho paura di non trovare la mia strada. e le responsabilità mi pesano. e mi piacerebbe tanto fidarmi ancora davvero in quel modo speciale che significa anche affidarsi, anche se poi le cose cambiano. e costruire qualcosa.»
sabato 3 luglio 2004
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