martedì 16 ottobre 2012

semplice

Appesa. Irrequieta. Inquieta. Sospesa. respiro apnea peso assenza di gravità troppa luce oggi troppi vuoti E questo respirare doloroso accompagna l'anima dalla gola ai polmoni e poi fuori e poi di nuovo Ed è sempre quel significato che sfugge, si nasconde. Manca. ...È evidente che non mi sono ancora rassegnata alla (non) esistenza di un dio. È vero che noi si può solo scegliere come STARE nei momenti che ci capitano in sorte, che la scelta è lì. E ciò nulla dice di un significato. Nemmeno che esista. E allora cavolo. Che almeno si stia bene. Ogni tanto? A turni?

La testa mi rimbomba di influenza in questa giornata fermo tecnico. Però, come non manco di ricordare all'amica Eva, almeno abbiamo una bellissima morbida liscia pelle. Ché questo fine settimana ho dovuto un po' riempirlo di coccole e capricci. Ho proprio dovuto. Non è che non respiri, ma è aria di alta quota. Fredda. Arida quasi. Il sole brucia e non scalda se l'aria è rarefatta. Luce implacabile senza calore. Come la razionalità senza l'affetto. Come il pensiero che si muova nella sola mente.