Leggevo parole che scrissi giusto un anno fa ieri. Parole a un amico speciale. Parole che allora faticosamente disegnavano la possibilità di un futuro. Le stesse parole che ho conquistato in me sillaba a sillaba in tutto quest'anno.
Per certi versi è il primo compleanno della mia vita, punto. Nuova vita. Perché c'è vita anche senza M., anche senza i raffazzonati progetti ai quali ero tanto assurdamente tenacemente attaccata, anche senza gli amici di una vita, anche senza sicurezze, anche sola incontro al mondo.
Basta opporre resistenza! La vita tanto continua, e ti trascina con sé. Lasciarsi andare, lasciare che sia. E apprezzare e godere ciò che la vita ti porta.
E poi, se verrà il tempo, ci sarà spazio per nuovi progetti, nuovi sogni, nuove scommesse urlate in faccia a questo cinico mondo.
Forse. O forse no. E non è questo ciò che conta. Conta, intanto, vivere.
...Com'era? "Tutto cambia perché nulla cambi"?
Beh. No. Io sono cambiata.
Sostanzialmente. E ora quella vita da scritta che era su un foglio virtuale è diventata aria e respiro.
Anche se le cose ritornano e i nodi si ripropongono, in un gioco sempre diverso ma uguale che, attraverso i più vari espedienti, ti riporta ciclicamente di fronte a te stesso, a spingerti ancora a un nuovo salto nel buio, verso la luce.
Con una circolarità che farebbe spavento se non fosse così terribilmente affascinante.
mercoledì 28 luglio 2004
Circolarità
Pubblicato da narsil alle 18:10
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