sabato 25 febbraio 2006

Seranotte

Due pazziate a vedere La casa dei matti al Paolo Pini...
(labene ed io) (film) (associazione olinda)

domenica 12 febbraio 2006

[patetismi]

Ce l'ho su col mondo. D'altronde ingenuo aspettarsi giustizia nel proprio intorno quando si vive in un macro ove ce ne sono soltanto briciole.
Allora vada per la gioia a meteore. Che poi forse è la natura della gioia.
Lo stesso non mi basta. No. Non mi basta.
Non sopporto la delusione negli occhi altrui perché mi fa troppo male la mia.
Per esempio prenderei a bastonate i gestori di quel bar che hanno illuso, sfruttato e poi deluso la ragazzina che tanto si è data da fare per avere finalmente un lavoro.
Non riesco a reggere la sofferenza di uno sguardo deluso e disilluso, di chi ha creduto ed è stato calpestato dalla realtà. Non ci riesco perché non vengo a patti con la mia.
Ma cosa mai mi aspetto? Gli occhi li ho, il mondo lo vedo. Prendere quello che c'è, perché questo c'è.
Gioia a meteore, se sei fortunato.
No. Non mi basta.

domenica 5 febbraio 2006

AcquAmare

Un amico mi ha fatto sentire il mare col telefonino e io nell'acqua ho sentito l'entusiasmo dei Pazzi e l'affetto.

Un mare ligure ricco di storie.
L'estate ragazzina della nonna che sta male, divisa tra bagni e cugine e l'imbarazzo di nascondere col sorriso la fatica dell'assistere una mente lucida sempre meno autosufficiente.
L'estate della locanda di camera singola ché il mio futuro marito non poteva ospitarmi a casa.
Le estati (ma forse erano inverni) bambine col nonno che usciva e si perdeva e non sapeva più rientrare, ma non lo ammetteva. E le lacrime degli occhi di mia mamma.
Il mare di tutti quelli che hanno la casa là, ci passi e ci pensi.
Il primo viaggio in treno sola, dieci anni. Messa in carrozza dai miei a Milano e presa al volo a Moneglia dai genitori di un'amica, una settimana ospite nella loro vacanza ché noi non si riusciva a farla quell'anno. Stesso nome, stessa voglia di ridere. Ci scambiavamo i vestiti.
La Liguria dei parenti lontani col loro sapore di paese e terreni e giocare in piazza a pallavolo due squadre tutte di cugini.
Il mare delle partenze in traghetto, col papà che spiega delle isole e dei promontori che si allontanano.
Il mare salato e caldo di questa estate: assaggiato con le sole gambe in una notte di luglio e batticuore, colmato di affetto in tre giorni di agosto, cullato su di una barca in rifacimento in un giorno di sole rubato alla realtà.

sabato 4 febbraio 2006

Amenità

Ho visto un pessimo film su Dracula e mi è venuta paura del buio.

mercoledì 1 febbraio 2006

(patetismi)

Mi sto rassegnando a una vita a metà.
Sarà che quando sto poco bene ho un sacco di tempo per pensare!
Riflettevo già l'altro giorno sui miei ultimi 20 anni, passati via come quasi non ci fossero stati. E allora è ben difficile non trarne un bilancio in deficit. Deficit di concretezza e realizzazioni.
E' tanto difficile togliersi di dosso questo velo di malinconia che fa male perché punge instancabile.
Pensavo ai sorrisi e agli occhi dentro cui mi sono persa. E aspettando di perdermi ancora mi auguro di non perdermici più.
A che serve tutto questo? Alla felicità non si cerca un senso, certo.
E le parole restano parole.