Certe volte metto i piedi bene a terra e disintegro l'immagine della magica bacchetta a favore di un saldo contatto con la realtà e dello spronarmi a mettere le mani dentro le cose. Altre volte guardo in alto e mi faccio leggera fin quasi a sollevarmi dal suolo e scopro la bacchetta tra le spire del vento, a insegnarmi a credere anche nella magia dell'anima.
Il difficile è tenere insieme le due cose: una mano lieve in alto alla bacchetta, un braccio forte in basso a lavorare il terreno.
Sembra un'immagine dilaniante, e invece è l'unica che ti tiene davvero insieme.
martedì 22 novembre 2005
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narsil
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lunedì 21 novembre 2005
Non mi ci voleva il lasciarmi andare anche solo a credere di potere toccare il cielo per un po'.
Il cielo non si tocca mai!!! Me lo devo stampare a caratteri cubitali sul soffitto della stanza da letto.
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narsil
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23:28
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Un'amica mi ha scritto che la felicità, come-la-intendo-io, non esiste. Può essere che abbia ragione. E' che non ho ancora imparato ad apprezzare un altro genere di felicità.
Nemmeno a livello teorico.
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narsil
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23:25
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Forte ché so che in ogni caso si va avanti e ce la faccio. Fragile ché so che starei bene dentro un abbraccio.
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23:23
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domenica 20 novembre 2005
mercoledì 16 novembre 2005
Respiro in superficie, quasi respirando sentissi male. Osservo la mia mano sul mouse e le dita sulla tastiera. Belle mani. Femminili. Respiro in superficie, quasi la profondità fosse pericolosa. Scarabocchi neri su bianco. Respiro in superficie, quasi i polmoni fossero porte da tenere chiuse. Ho voglia di chiudere gli occhi e seguire le figure colorate che danzano dentro il buio. Respiro in superficie, quasi l'aria fosse uno scassinatore con l'ossigeno a grimaldello.
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martedì 15 novembre 2005
domenica 13 novembre 2005
Cara G.,
forse non sai quanto questa tua lettera mi abbia riempito. E' una di quelle oasi e me la tengo qui tra la posta non letta per ritornarci volta a volta a rileggerla come nuova.
Grazie.
Io mi rileggo nelle tue parole e non mi sorprende dunque tu possa scoprirti nelle mie. Siamo diverse eppure ci ritroviamo in questa sensibilità (?) che ci apre al mondo e che ci ferisce spesso. Non so sulla mia bilancia cosa pesi di più. Dipende dal perno, forse. Come dici tu se alla fine ci rimettiamo sempre in gioco significa che il respiro bagnaocchi che ci fa sentire unacosa con l'universo pieno l'ha vinta ancora. Ma forse se potessi sceglierei un'altra vita, un'altra silvia. Ché ho scoperto che non è per tutti così, che per alcuni è diverso. E allora ecco che se potessi cambierei banda.
Grazie ancora.
E mi fa davvero piacere ricevere tue parole, quando vuoi sei la benvenuta.
A presto,
s.
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18:45
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giovedì 10 novembre 2005
L'altra notte ho fermato una mano
che pure desideravo.
Non cercava me.
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23:04
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giovedì 3 novembre 2005
È che io volevo la foto sul giornale
Fulminea Mobilitazione Politico Poetica Per Pier Paolo Pasolini (fmp6).
Un gran bello.
Emozionante, interessante, vivo.
All'inizio pensavo che la storia dei lumini fosse un po' eccessiva, invece sono stati perfetti. Abbiamo occupato tutta la strada, chiedendo gioco forza alle macchine della vigilanza rispetto degli spazi, e del gesto.
E riappropriarsi un poco di questa Milano che è in genere tanto lontana. Occupare il centro, anche coi lumini per terra, e vivere quelle parole.
Io so solo che oggi sono più ricca. Ricca anche di avere titubato su quell'Io so, e poi osato.
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22:08
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lunedì 31 ottobre 2005
È una tenaglia. Un dolore sottile. Un macigno.
Silenzio!
Anche perché non vi è nulla da urlare. Niente da cambiare.
Niente che non va, nulla da chiedere.
Fatica infinita, come la gioia che può.
Guardo dalla mia finestra i colori del buio
Aspetto quel mattino promesso
Chimera
Intanto mi nutro di stelle e nubi
Di ogni sfumatura dell'oscurità
Fino a non sapere più se mi ci sto rispecchiando
In questo cielo
O se sono io a contenerlo.
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18:31
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domenica 30 ottobre 2005
Se per i neonati la mancanza della razione K di affetto porta al tracollo fisico, non si può ragionevolmente credere che negli adulti non abbia effetto alcuno. C'è una dose minima indispensabile di carezze, attenzioni, espressioni fisiche di tenerezza. Pena l'inaridimento.
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00:03
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sabato 29 ottobre 2005
Guardi il bimbo sul seggiolone, è quasi pronta la pappa. «Sì, la pappa!» «Pa-Pa» «Pappa» «Pa-Ppa». Sorridi. Te lo mangeresti.
Ti accorgi stupita che dice altre parole. Attiri l'attenzione degli altri intorno ma pare nessuno ci faccia caso. Sembra rispondere a tono ai discorsi... Lo prendi dal seggiolone e lo metti per terra, già cresciuto di anni. Seduta lo abbracci, lo senti appoggiarsi al tuo seno.
Si allontana e ti guarda con affetto profondo. Ti riconosce pari a sé: donna davanti a uomo.
Ti allontani. Ineluttabilmente riconoscendoti nel suo riconoscerti. Lontana per sempre da ciò che eri.
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12:20
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giovedì 27 ottobre 2005
Un tempo, tempo fa, era prassi che mi ritrovassi nel mezzo del gruppo a chiedermi che accidenti ci stessi facendo lì. A darmi dell'idiota per essermici ficcata.
Capita che mi ritrovi ultimamente nella stessa situazione. Lo stesso profondo disagio. La stessa esigenza di isolarmi. Troppa la continua fatica di mettersi in relazione.
Si dimenticano velocemente le sensazioni che non si provano più. È incredibile come tornino prepotenti assieme ai ricordi esatti, precisi, fin dei pensieri. Soprattutto dei pensieri.
Uno sconquasso istantaneo di passato e presente, vivo il primo, lucido il secondo. Perché riconosci i movimenti di una coreografia già danzata.
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01:38
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