Non so se è una scelta dettata dal coraggio o dal bisogno. Ché ci vuole coraggio a spendersi ancora incontro e contro alla vita sempre. Pure di fronte a scenari già visti, pure di fronte ad abissi riconosciuti. Un salto nel buio, coraggio. Consapevole incoscienza. Consapevole che vivere è rischiare, che la luce viaggia col buio, che non c'è vita senza morte. Oppure è bisogno. Bisogno urlante di credere. Bisogno di spendersi e perdersi, bisogno di cercare. Inconsapevole necessità che si traveste di saggezza. E in fondo, c'è davvero differenza? Forse è semplicemente una scelta di amore.
venerdì 25 febbraio 2005
Inseguendo una libellula in un prato...
"Sai, ho perso il conto..."
Anche io.
"Abbiamo tutto il tempo..."
Un tuffo al cuore.
"Guarda che io non dico basta..."
Nemmeno io.
E scambiarsi di mano l'imbarazzo con una rosa e un vaso da cercare.
Le travi di quel soffitto e la mia emozione che le raggiunge incantata, piena. Occhi spalancati ad ascoltare.
La tua schiena voltata, a reggere, solo, il peso di quella che chiami la tua condanna.
La tua mano sulla pelle della schiena, a stringermi ad ascoltare anche tutto l'affetto di quelle parole che non volevo sentire.
Pubblicato da narsil alle 00:01 |
giovedì 24 febbraio 2005
accipicchia se nevica!
bello risentirti
mi sei mancato.
non sarai mai un amico normale per me.
sei un amico bello.
resto aperta nei tuoi confronti. forse proprio perché hai osato avere a che fare con me. nonostante me.
Pubblicato da narsil alle 16:20 |
lunedì 21 febbraio 2005
e le emozioni che mi si sono aperte davanti, dentro, attorno, hanno ancor più colorato il mondo. il mio mondo.
felice di ogni altra scena che mi sarà dato vivere
davvero
(...mi faccio quasi paura tanto sembro saggia :)
Pubblicato da narsil alle 23:57 |
giovedì 17 febbraio 2005
...Tutto o niente? Tutto.
In realtà avevo paura di andare alla deriva, di perdere ciò che ho fin qui con fatica conquistato: il mio stare bene.
Un amico mi ha detto però che è una contraddizione in termini, perché in fondo ciò che ho con fatica conquistato è proprio il sapere andare alla deriva.
È un amico che mi conosce bene.
E io sono felice di sapermi regalare alla corrente.
Pubblicato da narsil alle 21:34 |
mercoledì 16 febbraio 2005
Amici che regalano libri
Un immenso ceppo di quercia, abbastanza vecchio da risalire all'inizio del secolo, aveva assunto la forma di un teschio nodoso, come se in realtà fosse tutto ciò che restava di un qualche animale preistorico colpito dal fulmine. I tagli netti, il gasolio e i fiammiferi da cucina avevano ridotto male i dinosauri. Sospinti dall'avidità e dalla necessità impellente di un'antenna parabolica, i taglialegna delle fabbriche di cellulosa avevano trasformato la bellezza in merda e il legno in carta, la quale a sua volta serviva per fare le banconote con cui venivano pagati proprio loro, i taglialegna che avevano trucidato gli dei. In tutto ciò c'era una sorte di ironia. Non avrei saputo dire dove, ma c'era. Che giovani arbusti possano spuntare sulle loro tombe.
[Il mambo degli orsi - Joe R. Lansdale]
Pubblicato da narsil alle 19:38 |
martedì 15 febbraio 2005
trasloco
È tardi... ma mi piacerebbe dare il tempo che si merita al mio stato d'animo. Alle emozioni di un fine settimana pieno e bello. A un gruppo di amici luminosi che hanno saputo fare volare energie e danzare. È stato un privilegio per me partecipare, un privilegio raccogliermi con gli altri attorno a un amico avvolto dal dolore, un privilegio accogliere con gli altri il dolore dell'amico e filtrarlo con l'affetto e un privilegio godere e respirare di quell'atmosfera e di quell'energia.
E ridere, ridere a crepapelle tra i meandri di un dialetto strano e sfinirsi di lividi contro gli spigoli delle pareti troppo strette per portare su quel divano pesante e le ore in piedi a cercare quello che manca e gli scatoloni da aprire e scoprire pezzi della vita di altri e romperne qualcuno nascosto dentro una coperta (ma ti sembra il posto dove mettere gli alambicchi di vetro del piccolo chimico?) e il cuscino di piume e le bacchette cinesi e occhi e mani mischiate insieme a dare forma all'anima di una casa e di una nuova vita.
Pubblicato da narsil alle 00:47 |
giovedì 10 febbraio 2005
Chi è?
Quest'uomo ha un sorriso sornione capace di accattivarsi simpatie inimmaginabili. E uno spirito polemico che rasenta la molestia. Secondo me, si diverte. È stupefacente il suo saper trovare l'essenziale nelle cose e lo si potrebbe definire un campione del pensiero laterale. È allergico alle definizioni troppo strette perché non lasciano spazio alla complessità. È instancabile, e instancabilmente pigro. Capriccioso come un bambino, e come tale autentico. Sorride, sorride sempre. Quando si incazza il suo sorriso diventa pungente e lui pare di ghiaccio, irraggiungibile. Qualche volta invece fa gli occhi grandi e dall'altrove del suo mondo si concede agli amici tutto intero, e il suo sorriso allora splende a illuminare i presenti.
Pubblicato da narsil alle 14:59 |
mercoledì 9 febbraio 2005
mi accorgo che sono parole che ritornano...
>E tu?
Io sto bene.
Oggi sono molto stanca e un poco disturbata da qualche incomprensione in ufficio, sicché se avessi scritto ieri lo avrei fatto con maggiore sereno entusiasmo, ma resta il fatto che va bene.
Casini tanti, e problemi da affrontare a non finire. Posso solo dire: menomale che sono capitati ora che sono in grado di farlo.
È che sto bene con me stessa, al di là di tutto.
E credo che si veda, si senta.
Non so se è questa la felicità, sicuramente la gioia piena è un'altra cosa. So che nel caso saprò apprezzarla accoglierla e viverla come mai ho fatto.
Già lo sto facendo: negli occhi di Cristian, nei sorrisi degli amici, nel piacere di spendersi e donarsi.
E ti voglio bene. Questo resta, e ne sono felice.
Pubblicato da narsil alle 19:35 |
martedì 8 febbraio 2005
indietro non si torna, mai. la strada fatta resta nella gambe e nel cuore.
e stanca meno di quanto alla fine ti arricchisca.
Pubblicato da narsil alle 18:21 |
giovedì 3 febbraio 2005
Guardi negli occhi il tuo partner e ti fidi di ciò che senti. Lasci andare il corpo e l'istinto. Ti lasci guidare. Da lui, pare. In verità si balla in due, assieme si disegna la danza: tu sapendo ascoltare e lui portando ascoltandoti. Non so ridire i passi, non so cosa ho fatto. So che potevo chiudere gli occhi e abbandonarmi alla musica. E da solo il corpo asseconda il partner e si lascia volare. Tango argentino.
Pubblicato da narsil alle 01:17 |
E' che sono di un introverso che rasenta la follia.
E tutta la mia percezione del reale passa attraverso un filtro interiore fatto di maglie di affetto.
Il mio darmi al mondo coincide con il mio "estraniarmi".
Ma forse con ciò non ho affatto chiarito.
Pubblicato da narsil alle 00:57 |
mercoledì 2 febbraio 2005
i Vostri commenti
Conservo ogni parola assieme all'emozione che mi regala.
Pubblicato da narsil alle 23:59 |