"Sai, ho perso il conto..."
Anche io.
"Abbiamo tutto il tempo..."
Un tuffo al cuore.
"Guarda che io non dico basta..."
Nemmeno io.
E scambiarsi di mano l'imbarazzo con una rosa e un vaso da cercare.
Le travi di quel soffitto e la mia emozione che le raggiunge incantata, piena. Occhi spalancati ad ascoltare.
La tua schiena voltata, a reggere, solo, il peso di quella che chiami la tua condanna.
La tua mano sulla pelle della schiena, a stringermi ad ascoltare anche tutto l'affetto di quelle parole che non volevo sentire.
venerdì 25 febbraio 2005
Inseguendo una libellula in un prato...
Pubblicato da narsil alle 00:01
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