martedì 15 febbraio 2005

trasloco

È tardi... ma mi piacerebbe dare il tempo che si merita al mio stato d'animo. Alle emozioni di un fine settimana pieno e bello. A un gruppo di amici luminosi che hanno saputo fare volare energie e danzare. È stato un privilegio per me partecipare, un privilegio raccogliermi con gli altri attorno a un amico avvolto dal dolore, un privilegio accogliere con gli altri il dolore dell'amico e filtrarlo con l'affetto e un privilegio godere e respirare di quell'atmosfera e di quell'energia.
E ridere, ridere a crepapelle tra i meandri di un dialetto strano e sfinirsi di lividi contro gli spigoli delle pareti troppo strette per portare su quel divano pesante e le ore in piedi a cercare quello che manca e gli scatoloni da aprire e scoprire pezzi della vita di altri e romperne qualcuno nascosto dentro una coperta (ma ti sembra il posto dove mettere gli alambicchi di vetro del piccolo chimico?) e il cuscino di piume e le bacchette cinesi e occhi e mani mischiate insieme a dare forma all'anima di una casa e di una nuova vita.