[...]
A- Il freddo s’innalza verso il caldo, i fiumi scalano montagne, il tempo, avanzando, si riavvolge a ritroso. E' una vertigine che accompagna le tue parole. Forse sto scivolando nella follia...
V- Senza essere folle, sei soltanto vicina al suo seme.
A- Mi vedo dentro, come mai prima. E sono triste.
V- Ti aiuterò, è l'inizio della tua felicità.
A- Ma ovunque, sul mio cammino, avverto l’assenza di te.
V- Non cercare me. Trova prima te stessa. Non accontentarti delle emozioni, esse t’ingannano con una brezza notturna. Cerca il codice dei tuoi sentimenti profondi, quelli che aprono il corpo e sciolgono il tuo desiderio, come una matassa di capelli dorati, liberata da una mano leggera. La mente si ritirerà nella sua tana. La maschera cadrà e ciò che si poserà nel tuo cuore sarà autentico. Non avrai più paura di te. Allora, forse, potrai amare me.
[Gardel]
mercoledì 11 febbraio 2004
Il dialogo dell'anima
Pubblicato da narsil alle 01:01
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