Mi sto rassegnando a una vita a metà.
Sarà che quando sto poco bene ho un sacco di tempo per pensare!
Riflettevo già l'altro giorno sui miei ultimi 20 anni, passati via come quasi non ci fossero stati. E allora è ben difficile non trarne un bilancio in deficit. Deficit di concretezza e realizzazioni.
E' tanto difficile togliersi di dosso questo velo di malinconia che fa male perché punge instancabile.
Pensavo ai sorrisi e agli occhi dentro cui mi sono persa. E aspettando di perdermi ancora mi auguro di non perdermici più.
A che serve tutto questo? Alla felicità non si cerca un senso, certo.
E le parole restano parole.
mercoledì 1 febbraio 2006
(patetismi)
Pubblicato da narsil alle 21:44
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