lunedì 29 novembre 2004

La "gioia che procuro" è già in sé gioia che mi avvolge.
Se poi vorticherà nel cielo per tornare trasformata ad abbracciarmi non so. L'armonia delle cose vorrebbe così, ma i destini sono imperscrutabili. Io soprattutto non riesco proprio a vederci attraverso, a comprendere.
Navigo bendata. Mi affido, quasi mio malgrado, a un istinto che sto appena imparando ad ascoltare.
Certo che sarebbe tanto bello se tornasse ad abbracciarmi.
Un abbraccio di gioia...
Preferisco non pensarci, ché diviene più gravoso il viver senza.