Non mi piaccio così. Sono agitata. Nonostante la bella serata di ieri, accogliente. Oggi mi ci è voluto poco per perdere il controllo. Che poi il controllo non è certo il modo di gestirsi le emozioni. Quelle vanno vissute, non gestite. Forse è proprio lì il punto. Finché tento di controllare, gestire, poi arriva per forza, inevitabile nemesi, l'elemento improvviso che ribalta il tavolo con tutte le stoviglie. Che mi getta nel vortice del caos emotivo. E non riesco a stare ferma. Non riesco a stare ferma. A fermare il pensiero, a fermare il sentire. A focalizzare un punto. Tanto meno l'orizzonte. Guardare una finestra insolitamente aperta e non sapere cosa si muove dietro, dentro. O fuori. Dipende da che parte ti metti a guardare, da quale è il punto di vista, il centro.
E' uno stato transitorio. Passa.
Passa, e mi lascia qualcosa.
E' un caos creativo. E' vitale. Indaga l'anima, torna a scardinare capisaldi. Libera energie impigliate nelle certezze. Illumina sentimenti.
Solo che intanto, nel mentre, prima che passi, ci devo passare attraverso.
Tutto sommato non è poi così terribile.
mercoledì 30 giugno 2004
Pubblicato da narsil alle 15:41
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