martedì 16 marzo 2004

Tentando di restare fuori dal bozzolo

Mi stupisco sempre di come cambia il cielo la mattina con le nuvole o il sole o la nebbia o la neve e soprattutto con i mesi... l'altro giorno guidavo nel buio incontro alla luna, oggi luce (e nebbia) ovunque. Ehm... non è che abbia scoperto adesso le stagioni, solo ci pensavo :)

Ieri sera quattro extracomunitari, tre uomini e una ragazzina (ragazzina alla guida) hanno pensato bene di non vedermi e di tagliarmi la strada cozzando (ma poco poco) contro la mia auto in movimento vicino piazzale bologna. Hanno proseguito qualche centinaia di metri e poi hanno accostato in una viuzza buia. La mia amica mi consigliava di tirare dritto ma io volevo controllare se e quanto la botta si vedesse. Per cui ho accostato dietro di loro e sono scesa a guardare. Questi tipi un poco strani e sinistri lo erano, ma visto che la loro auto era sicuramente messa peggio e la mia quasi non accusava nulla, dopo qualche tentativo di scambio verbale e alcuni fermi sorrisi ho detto che andava bene così e me ne sono andata. Comunque avevano ammesso che era colpa loro. Nel frattempo la mia amica si era barricata in auto, chiusa dentro come in una cassaforte. Dice che sono incosciente.

Io dico che ci si preoccupa troppo. E che abbiamo troppa paura di tutto. Lo so bene io, che ho tanta paura anche e sopratutto di me stessa. Tanto da desiderare di chiudermi in un bozzolo per non sbagliare. Ma questo è un altro discorso.

Comunque ieri ho rivisto “Minority report”, e mi è piaciuto più della prima volta. E comunque Philip K. Dick è un grande. Pazzo, visionario, drogato, allucinato e grande.