lunedì 2 febbraio 2004

Hispaniola (ora andate dappertutto)

La storia con M. si è definitivamente conclusa a luglio scorso. Era già un anno quasi che era crollato il mondo, ma fino ad allora io ci avevo creduto, gli avevo creduto. A luglio scorso ho scoperto come stavano le cose, nonostante lui continuasse a negare e a tenermi in sospeso, chissà perché poi, e ho dolorosamente capito che era un basta definitivo, irrevocabile, inappellabile. Perché a quel punto ero io faticosamente a dirlo. Meno male che erano ormai mesi che mi stavo organizzando una vacanza particolare, un viaggio in un paradiso di mare e spiagge bianche ad incontrare le contraddizioni del nostro mondo e a rileggervi le contraddizioni del mio animo.
Sono stata ad Hispaniola, l’isola che ospita la Repubblica Dominicana ed Haiti. Sono stata al mare. Sono stata tra i poveri. Sono stata tra i giovani alternativi progressisti. Sono stata tra i padri gesuiti. Sono stata nell’inferno delle lamiere tra la spazzatura. Sono stata tra i sorrisi dei bambini. Sono stata nelle cattedrali gestite dall’esercito. Sono stata tra l’ostilità dei rifugiati politici. Sono stata in distese infinite di canna da zucchero. Sono stata fuori da una Istituzione Chiesa connivente e corrotta. Sono stata nel paradiso dei turisti. Sono stata tra gli schiavi delle fabbriche occidentali delle Zone Franche. Sono stata tra gli abitanti delle fogne. Sono stata nel Paese della musica e della danza. Sono stata venti giorni pelle a pelle con sedici giovani folli e ho imparato a conoscerli e a volergli bene.
L’altra sera ci siamo trovati per un incontro pubblico a spiegare quello che abbiamo visto, scoperto e vissuto nel paradiso dei turisti. C’era tanta gente. E i miei giovani compagni di viaggio sono stati davvero bravi. Video e foto proiettate dal computer, domande e testimonianze, critiche e riflessioni. E abbiamo tenuto tutti incollati alla sedia per più di due ore senza interruzioni. Poi siamo andati a bere qualcosa tutti assieme, noi del viaggio. Ognuno con la sua vita dietro, siamo stati bene. E la mia personalità ombra, che paradossalmente è la mia personalità più solare, si è aggiudicata la serata.
Ora avrei voglia di raccontare del mio viaggio. Di buttare nel blog i miei appunti della scorsa estate. Se a qualcuno interessa magari lo faccio. O magari lo faccio comunque. Non so ancora.