martedì 17 febbraio 2004

Hispaniola (5) - Santo Domingo

6 agosto 2003

Il motto del giorno è "mas o meno". Che è il motto di tutto questo viaggio. Mas o meno gli orari, mas o meno gli itinerari, mas o meno il cibo, i costi, il tempo, mas o meno la vita in genere.
In pochi altri posti come qui si percepisce quanto il Tempo sia una categoria relativa.

Notte di incubi quella passata, speriamo bene in questa.
Saranno state le tensioni nel gruppo. Litigi diffusi. Tra noi e con i responsabili del posto. Abbiamo tutti bisogno di elaborare un po' le tante emozioni e sollecitazioni ricevute.
E la giornata di oggi, tranquilla, tra conferenza al centro dei gesuiti, visita guidata al Museo dell'Uomo (dove ci ha accolti il direttore in persona, che ci ha pure concesso l'ingresso gratuito) e giro libero nella città coloniale, ha evidentemente lasciato spazio alle tensioni accumulate di liberarsi, dispiegandosi in incomprensioni generalizzate, culminate nella serata organizzata (si fa per dire) andata a monte.

Alla fine solo in tre di noi (Nicoletta, Elisa e io) siamo andate ad incontrare i giovani universitari del gruppo Germinando Ideas, una specie di centro sociale femminista, fortemente anticattolico e "alternativo". Mi sembrava di essere a casa. Solo che qui non è "normale" fare parte di un centro sociale, solo che qui i problemi sono concreti, si tiene la saracinesca semichiusa e alle 23h00 massimo scatta il coprifuoco. L'impressione è che siano a malapena tollerati. Parliamo con loro della situazione femminile (e mi faccio ripetere due volte che uno dei metodi anticoncezionali più diffusi è la sterilizzazione delle donne...-???-), dell'organizzazione dell'università, della vita in Italia e della Chiesa.
Stato e Chiesa qui sono un tutt'uno, un unico meccanismo corrotto, potente, opprimente. Mi viene in mente che giusto oggi pomeriggio, nella città coloniale (il centro storico di Santo Domingo) abbiamo rinunciato alla visita della cattedrale. Era presidiata da soldati dell'esercito che imponevano il pagamento per l'ingresso.

Ma soprattutto chiacchieriamo e scherziamo con loro bevendo coca cola. Che qui, come in tutto il mondo, è più diffusa e costa quasi meno dell'acqua. Possibile che la mondializzazione riuscita della coca cola non dia da pensare?