giovedì 18 novembre 2010

autunno

Ci sono periodi che preferisci restare in ufficio fino a tardi, ché il pomeriggio è crogiolo di inquietudini. E le sere da sola, proprio quando hai impegni già programmati per le prossime quattro settimane.
I tuoi muri sono devastanti. Lo sai, vero?
Poi giorni che sei troppo grande per stare dentro un appartamento, definita ma senza confini.
Tanto quanto è caldo il sorriso quando ti si apre negli occhi, ma lo sai.
E settimane che ti sembrano vuote tanto sono piene, ché ti viene voglia di svuotarle per riempirle.
Forse allora non avrei da dire, basterebbe lo spazio.
E tu ci sei, ci sei tutta intera e i bambini lo sentono e ricambiano sorrisi. Ché i piccoli chiedono presenza, non ricette di felicità.
Sto bene qui. Fate tardi, è un ordine.