martedì 17 giugno 2008

sparsi

Una specie di gioco dell'oca e poi devi indovinare chi dice cosa. E io stavo a guardare le facce e mi guardavo da fuori, e no, non dico più niente e non sono più quella che piange anche se lo stesso si commuove. Siamo belli davvero. Non c'è bisogno di dirlo. È bello dirlo a volte, proprio perché non ce n'è bisogno.

Ognuno ha la sua strada, e va bene così. E un po' alla volta anche la fatica si scioglie, sì come la neve al sole. (Vero è che siamo in novembre, un buon novembre intendiamoci. Ma prima o poi l'estate arriverà. Credo.)

Capita che quando fai un paio di esperienze poi ti credi saggio. O almeno più saggio di prima. Spesso in maniera direttamente proporzionale alla sofferenza che senti di avere vissuto.
In genere quella è la fase in cui sei più sciocco.

Oh! Se siam belli.
E. Poi.