venerdì 2 maggio 2008

Pippo vs Frittata

Ho iniziato la giornata litigando con tim per l'attivazione e il relativo addebito di un servizio mai richiesto e per di più inutile per il mio profilo tariffario. Sono sempre più convinta si tratti di una frode deliberata e programmata dall'alto, ché lo scaricare la responsabilità sugli outsourcer pagati poco e a cottimo e di conseguenza pronti a sottoscrivere attivazioni fantasma fa parte della strategia. Ben si sa che il metodo è quello e non si fa altro che incentivarlo parandosi il posteriore affidando il lavoro (più) sporco all'esterno. Anche se in effetti il lerciume sta dentro, e sopra. Ma ormai è prassi comune. In tutti i settori e a tutti i livelli. Si cambino scenari e sostanze, la filosofia non cambia. Etica questa sconosciuta (ma qui siamo nella norma visto che l'etica e il soldo pare non abbiano mai flirtato) e Lungimiranza istruzioni per l'uso. E qui è più preoccupante, ché mi pare si guardi sempre più solo all'immediato revocando la prospettiva sul futuro.
Ma tant'è. E cosa vuoi che possa capirne io. Mi adeguo e difendo il territorio, oggi per oggi.
Ed è ben altro che vivere il presente questo. È scivolare. Ecco: mi sembra che la "nostra società" stia scivolando.

Poi però picnic sul lago e Pippo. E provo a immaginare gli amici, questi amici, a muoversi nel pastrocchio a frittata del mondo scivolato giù dal tavolo: Se lo aspettavano loro, e comunque ridono. E poi si muovono loro, non scivolavano prima (e infatti erano sempre un po' lucidamente sfasati rispetto al mondo in slitta) e si muovono ora, piedi nella catatonica frittata.
E allora? E allora comunque rido.