mercoledì 9 marzo 2005

Mi piacerebbe avere sempre qualcosa di sensato da pensare. Ma certe volte, spesso in verità, di sensato c'è ben poco... Ho finalmente ottenuto il rimborso di quelle tasse che ho dovuto pagare due volte, che tanto poi le riconosciamo il rimborso, è sicuro, ma per intanto deve proprio pagarle altrimenti è perseguibile, e come di dovere il rimborso è a nome del mio ex marito, perché la cartella esattoriale della casa in comproprietà era intestata a lui, e ora i soldi sono lì a disposizione, peccato possa andare solo lui a ritirarli. Dunque devo chiamarlo, vederlo per dargli in mano tutte le carte, convincerlo ad andare a incassare e poi farmeli girare. Credo che il più stia nel decidermi a chiamarlo. Che per quei quattro soldi (in realtà non sono poi così pochi) io farei a meno di sentirlo. Farei a meno di affrontare ancora il ricordo di quelle ombre, con il timore che riprendano realtà. Timore gratuito, ché tanto è passato e io sono altra cosa. Ma resta una fatica che non ho voglia di fare. Non si ha mai voglia di fare fatica. Stasera flusso libero di pensieri. Dopo tanto silenzio qui e con gli amici. Sono stata al cineforum, un film che non è piaciuto a nessuno in sala, almeno a nessuno di coloro che si sono fermati al dibattito. A me invece è piaciuto. In the cut. Settimane pesanti, per il quotidiano e per l'inaspettato. Amici e giochi, sorrisi e malinconia. Entusiasmi da frenare, affetti da vivere. Io vivo. Con tutta me stessa. Sempre. E se decido di mettermi a nudo, con gli amici o negli incontri, non ho vie di mezzo. Nuda. Al limite tengo i pattini.