lunedì 2 agosto 2004

Mondi

Il caldo non mi ha mai fatto bene all'umore. Preferisco il gelo e la pioggia a questa luce accecante e opaca che soffoca l'aria di umidità. Ho un gran bisogno di partire, sì. Eppure potrei raccontare di serate a giocare a palla sui pattini in una pista enorme dedicata a noi. O descrivere il calore di un ordinario ritrovo familiare, 21 adulti e una tribù di bambini, tutti a festeggiare piccoli compleanni tra piscine gonfiabili, pasta fresca, torte e piatti da lavare. E le bimbe che ti chiedono ancora e ancora quella storia dei draghi d'oro che inventasti per loro mesi fa, e le cugine che sanno quanto sei felice di stare lì ma quanto ancora ti costi, e la più piccolina che accidenti quanto è cresciuta, e lo zio sempre schivo che ti dice che tutti fanno il tifo per te. E poi prenditi il tuo tempo, ti dicono, e goditi la libertà, che di un marito e dei figli ci si fa fin troppo presto l'abitudine. Ma tu lo stesso li vedi, stanchi e incasinati, ma pieni, fin troppo certo, ma pieni di quella famiglia che ameresti vivere tua. E potrei scrivere di quell'uomo, che mi manca come può mancare qualcosa che non si ha mai avuta tra le mani. Quella mancanza che stimola la curiosità, il desiderio, la voglia di condividere. Avere il tempo di guardare tra le sue cose, come dentro un armadio, rispettando chiusi i cassetti più personali. Potrei poi raccontare di una festa a sorpresa immaginata e inventata tra palloncini e trombette, tra gente luminosa dei suoi chiaroscuri. Di un eterno fanciullo che subito dice che tanto ci aveva sgamati, che aveva già tutto capito, soprattutto per mascherare la gioia di trovarsi festeggiato tra amici. E quella amica che sta sempre Bene, che non è certo una pecorella smarrita ma nemmeno una corazzata, ammiro la sua ironia, l'arguzia e il coraggio, apprezzo debolezze e sorriso. Religione e politica, sesso e smalto per le unghie, ricette e pane fatto in casa, come il gelato e i ghiaccioli e i pomodori dell'orto, e le lasagne di masciu che il suo regno è la cucina e i peperoni che tanto come li fa lui sono, e lo sono, leggeri. E se c'è chi rinuncia alle lasagne per ottemperare ai dettami di un credo che vuole la carne macellata secondo i propri riti, tutti quanti però fornichiamo e sorridiamo delle nostre incongruenze. Due bambini, una coppia e sei amici, ognuno, come tutti, con la sua storia e un intero mondo dentro, che ogni volta che do un'occhiata da fuori mi manca il fiato dalla meraviglia.