giovedì 10 giugno 2004

Solletico di affetto

Ricordavo quella canzone. Ricordavo bene le sensazioni che mi aveva dato e le sensazioni che mi ero presa la libertà di immaginare tue. La musica non la conoscevo, ma ho ricordato le parole quando le hai cantate. Non so dove sei, non sapevo dov'eri ieri notte, sentivo che eri anche con me. Vorrei saperti dire (dare) qualcosa, ma so che ognuno ha un percorso che è suo, e tu sai molto bene camminare da solo. Giocare con la mancanza, e volgersi altrove, e talvolta ritrovarsi a cantare parole. E ogni momento ha valore. Non so, non capisco mai tutto. Certo che la malinconia di quella canzone è parte della tua bellezza così come il tuo essere solito sorridere. Giochi con ombra e luce, o forse ombra e luce giocano in te. Immagino non sia facile, talvolta sento la tua fatica... E sento che continui a sorridere. Scusa le mie ingenue parole. Tu vedi più lontano di me.