Ci sono giorni in cui si dovrebbe evitare di uscire, in cui uscire non fa bene, peggiora solo le cose. In simili occasioni si dovrebbe essere liberi – forse una misera parola – di nascondersi dentro o sotto il letto finché quello stato d’animo passi, finché le cose tornino a sembrarci di nuovo belle, finché non si ottenga qualcosa dallo starsene sdraiati a terra a guardare il cielo, sapendo che almeno le nuvole sono affrancate, libere, e, se si vuole, si può credere di veleggiare su quelle.
"La fine di Alice" A.M.Homes
sabato 1 maggio 2004
Pubblicato da narsil alle 15:32
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