Oggi ho un po' pianto. Si vede che è la primavera. Ma poi sono andata alla Scala con il biglietto che i miei amici mi hanno regalato.
Sul tram andando ho pensato a tutto questo brulicare di vita e di vite, e al senso che manca. Infinitesimi come siamo nel tempo e nello spazio. Perché mai tanto affanno? Basta allargare lo sguardo per capire che non c'è direzione. No, nemmeno nella spirale cosmica. L'unico senso potrebbe stare in Gaia, che poi volendo è un altro modo di vedere il ciclo delle reincarnazioni. Ma anche questo mi sa di espediente per trovarlo, un senso. Sempre per quella solita beffa del destino giullare che ci ha dotati di esigenza di significato senza darcelo.
Sul tram al ritorno ho pensato che volendo un senso lo trovo anche io. In fondo basta che io guardi davvero una persona in faccia per intuire il mondo intero che racchiude. E allora non posso fare a meno di amarla, comunque sia. E come particelle portatrici mondi e di amore non siamo misurabili con le categorie dello spazio e del tempo. E allora volendo un senso lo trovo. Volendo.
venerdì 30 marzo 2007
oggi ho un po' pianto
Pubblicato da narsil alle 01:15
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