martedì 18 maggio 2004

Si parlava ...

...con una amica di una notte di sesso con un uomo magari appena conosciuto, da salutare per sempre fatta mattina. "Sesso vero, di denti e unghie", appagante e libero da qualsiasi implicazione. Lì per lì ho pensato: che bello! Devo provare.
Ma anche.
Non so se io voglio una notte di sesso. Io voglio stare bene. Quella talvolta assomiglia a una porta sulla felicità. Ma so anche che in me prende quella forma per via del mio vissuto, perché la mia felicità passa ora, per forza, attraverso la carnalità. Ma poi il sesso non basta. E infatti, finora, il sesso per me è stato sempre magia. Due partner: a entrambi ho donato tutta me stessa, completamente presente e nuda nella mia ricchezza. E entrambi mi hanno accolta aprendosi, hanno accettato una comunione nell'anima. Davvero.
Quando mi capiterà, perché capiterà, di vivermi una notte di sesso e punto, profondo appagante libero giocoso e fine a se stesso, non so davvero come mi sentirò, cosa porterò a casa. Il piacere e il gioco mi basteranno? Saprò riempirmi di quella peculiare magia e goderne senza malinconie?
Volo allora a pensare a quando mi capiterà, perché capiterà, di amareamando. Di amare nell'amore riamato, e dichiarato: urlato al cielo e al mondo.