ogni tanto torno a incastrarmi e castrarmi attorno alle solite strettoie.
poi alzo lo sguardo e respirando cielo mi libero dei miei gorghi!
e lo so, eh. ma ci casco lo stesso.
sempre un po' meno. sempre meno sul serio.
imparo. va'là che imparo.
mi aiutano imprevisti scorci pavesi riscaldati di cioccolata, sms con inviti a pranzo a cui arrivo in ritardo ma il piatto mi aspetta, un sudoku da cui non ci si può staccare per salutarmi che tanto sono davvero di casa, la pazienza di chi aspetta che (prima o poi) impari a far su un pacchettino regalo, la semplicità con cui mi viene restituito lo sguardo (anche se da me lanciato aggrovigliato di spine).
mercoledì 24 dicembre 2008
vigilia
Pubblicato da narsil alle 20:58
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