Dal mal di denti alla febbre passando per dolori sparsi ogni tanto il corpo tenta di farmi riprendere contatto con la terra. Mi sembra che il cielo mi crolli sulla testa ma è senza dubbio il delirio piretico. Eppure ne vedo frammenti staccarsi e cadermi addosso e attorno. Assurdamente fanno più male quelli che non mi toccano. Ma non è poi così assurdo. Tra l'altro il fatto che veda il cielo (crollarmi sulla testa) è indice del fatto, a questo punto evidente, che il tetto della casa ha già definitivamente ceduto al peso delle nuvole. Non so dunque quanto reggerà il pavimento. Lame di dolore accompagnano il frantumarsi sfilacciato dell'azzurro. Chissà perché il blu notte cadendo scolorisce. E lo so. Ma non alzo lo sguardo di nuovo. Oltre gli squarci lassù ci sono le stelle. Ma non alzo lo sguardo di nuovo.
venerdì 26 settembre 2008
lame di dolore accompagnano il frantumarsi sfilacciato dell’azzurro
Pubblicato da narsil alle 00:03
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