Mi hanno chiesto se per me è normale gestirmi una storia di puro sesso. Ecco. Mi hanno un poco spiazzato, devo dire. Ché credo di non averne mai vissute di storie di puro sesso. Eccetto una, in effetti. Ma è durata due incontri e poi l'ho lasciata ché non mi dava nulla più del piacere fisico e quello solo posso trovarlo anche in altri modi (non è uguale, vabbè, ma nemmeno tanto diverso). Io cerco una complicità che va al di là della carne, e che la rende più sensibile. Un pizzico di magia l'ho definito, forse poeticamente, in un commento qui sotto. O forse è solo un imbellettare storie che sono di puro sesso. Forse è solo uno dei modi in cui annaspo in questo mare in tempesta. Tutto è possibile. Ma. Sto bene. Non in assoluto forse. Ma in questo sto bene. Puro sesso. Quello è davvero come inserire la monetina, premere un bottone, godere del servizio erogato, girarsi e tornarsene a casa. Quell'unica storia di puro sesso, durata due incontri, per carità più che soddisfacenti –il prodotto selezionato rispettava le promesse illustrate dall'etichetta-, non aveva davvero nulla intorno. Quello è puro sesso. Puro nel senso di solo. L'eccitazione del momento, la stranezza dell'avventura, il misurare me stessa in un contesto inusuale. E basta. Non avrebbe potuto ispirare parole, ad esempio. E quel soffitto non ha colore. Ogni altro mio incontro ha una storia attorno. Questo è il puro sesso che vivo. Che per me non è solo sesso. Ma in fondo se lo è per tutti gli altri non fa differenza. Sono solo parole.
Che parli la pelle.
domenica 4 marzo 2007
Puro sesso
Pubblicato da narsil alle 19:04
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