mercoledì 26 maggio 2004

Basterò a me stessa (?)


> m'aspettavo fossi più solare (dopo le
> gratificazioni lavorative ricevute), sarà una nube passeggera?

Ero molto stanca. Mancavo di troppe ore di sonno, e quello già di per sé spappola il buon senso, e uscivo da una settimana durissima sul lavoro (mai successo prima di lavorare tutta la settimana anche a casa fino all'una e mezza di notte) ed emotivamente pesante. Preoccupazioni tante, con 1.200 euro in banca e ici e tarsu da pagare, nonché utenze varie. Confido in tredicesima e straordinari. E davvero quest'anno ho bisogno di fare una vacanza, per cui in qualche modo i soldi li devo fare saltare fuori. E' una situazione transitoria, lo so, per via dell'esborso per la causa di separazione, e le cose si aggiusteranno presto. Ma intanto mi confronto duramente con le piccole spese. La gratificazione sul lavoro numero due è stata una boccata d'aria fresca, arrivata dopo un contenzioso pesante sul lavoro numero uno. Finito bene, comunque, anche se mi hanno avvisato che mi sono fatta dei nemici. E la tensione cresce, anche perché queste sono beghe che non hanno senso, che non centrano il centro della mia inquietudine.
E tra le altre cose, e tra le cazzate che rischio di combinare in giro quando il desiderio di affetto disperde lucidità e buon senso, si avvicinano i 34 anni, il compleanno, giorno in cui si concretizza lo scorrere del tempo, il tempo che mi segna in viso, e conto i capelli bianchi. Un tempo che mi arricchisce, che mi fa bella. Ma che mi atterrisce nel suo scorrere implacabile.
Conosco l'inquietudine riguardo il desiderio di maternità rapportato al tempo che avanza.
A questo si aggiunge un grande desiderio di condivisione, di giocarmi in pienezza in un rapporto, ora che sono così più consapevole di me stessa e così più ricca di bellezza da dare. E non sempre il desiderio basta a se stesso.
Sto conoscendo tante persone, esco e mi gioco nel mondo. Mi diverto, sto bene, anche se sembra ancora un po' tutto un palliativo, un riempitivo in mancanza del senso vero del mio esistere. Ho una tale fame di affetto e di gioia, di tutto quell'affetto e quella gioia che per vari motivi non ho potuto, saputo godermi fin qui, che faccio fatica a godere ora delle piccole cose, e lasciare andare. Ma so che il segreto palese è proprio questo. E, se devono arrivare, gioia amore e famiglia arriveranno. Altrimenti nisba, basterò a me stessa. Pur consapevole del fatto che nessuno può farlo.